Il capitale sociale

Il capitale sociale - ripartizione tra soci

Al momento della costituzione di una società, il valore del capitale sociale e quello del patrimonio sociale coincidono perché il patrimonio sociale nella fase iniziale è costituito soltanto dai conferimenti dei soci (eseguiti o soltanto promessi). In seguito i due valori tendono a differenziarsi. Il capitale sociale è un valore legale o contabile che è stato attribuito ai conferimenti dei soci. È vero che il capitale sociale può essere aumentato o diminuito con una modificazione successiva dell’atto costitutivo; ma tale modificazione è soltanto formale. Invece il patrimonio sociale cambia continuamente in base ai risultati economici della società e comprende anche i beni acquistati con gli utili che non sono stati distribuiti ai soci e sono stati reinvestiti nella società; inoltre il patrimonio sociale comprende i crediti nei confronti di altre imprese o di clienti e i debiti verso i terzi che possono essere le banche, i fornitori e i lavoratori. Pertanto il valore del patrimonio sociale è un valore economico perché varia in base ai risultati positivi o negativi dell’attività sociale: infatti aumenta se si realizzano dei profitti, diminuisce se si verificano delle perdite. La legge stabilisce alcune norme a tutela del capitale sociale, in quanto il capitale di una società che risulta dall’atto costitutivo rappresenta una garanzia fondamentale per i creditori sociali. Se i conferimenti effettuati dai soci sono eccessivi per le esigenze della società viene deliberata una riduzione del capitale sociale esuberante, liberando i soci dai versamenti ancora dovuti oppure rimborsando ai soci una parte dei conferimenti già eseguiti. Se si è verificata una perdita del capitale sociale, cioè se il patrimonio sociale è inferiore al capitale sociale, non si possono distribuire utili fino a quando il capitale della società non sia stato reintegrato o non sia stato ridotto in misura corrispondente (art. 2303 C.c.).