reddito di cittadinanza fase 2

 

Numerosi sono oramai i percettori del reddito di cittadinanza in Italia, il famoso sussidio inizialmente erogato dal precedente esecutivo e che, dopo oltre un anno, attende di passare alla seconda fase, ovvero quella relativa alle proposte di lavoro. Lo scopo iniziale del reddito era quello di fungere da ponte verso il lavoro, ma tra i percettori sono pochi gli occupabili, da Nord a Sud. Nonostante siano stati già ampiamente avviati i colloqui per la ricerca dell’impiego con l’ausilio dei navigator, gli occupabili sono poco formati e pertanto poco “appetibili” per le imprese. Maurizio Del Conte, ex numero uno di Anpal, riferisce di “una platea non ancora pronta ad essere spendibile, la stragrande maggioranza con un basso titolo di studio”. Viene così evidenziato come i percettori provengano da professioni di basso livello, basse qualifiche e operanti precedentemente nei settori dell’edilizia e del commercio dove vi è un turnover continuo, mancando quindi di una certa continuità. In Campania ad esempio preoccupa molto la scarsa specializzazione dei percettori, in quanto vi è un’offerta di profili professionali di base con scarsa specializzazione, dove in un momento di recessione non incontrano grande richiesta di mercato. Caso simile a Palermo, dove addirittura si riscontra un 60/70% di occupabili senza l’obbligo scolastico completato. Urgono pertanto misure immediate da parte del neo esecutivo, per permettere un moderato ma finalmente concreto avvio della seconda fase, per evitare il solito stallo e soprattutto per evitare di rendere il Rdc un ulteriore strumento di mero assistenzialismo.