Il Parco dell’Etna è un’area protetta che si estende dalla cima del vulcano fino a qualche chilometro dal mare di Mascali. Alle pendici del vulcano e fuori dai confini dell’area protetta, vi sono 20 comuni comunicanti con l’Etna e hanno una popolazione di circa 250 mila abitanti. Per la sua vasta estensione, il Parco dell’Etna viene considerato uno dei maggiori parchi regionali italiani; il suo territorio è veramente incantevole e inconfondibile per i fantastici panorami, per la flora, la fauna e per i suoi sentieri.
Al centro dell’ecosistema del Parco vi è l’Etna (vulcano attivo alto 3350 metri); il territorio dell’Etna presenta aspetti molto differenti per morfologia e tipologia; si presenta selvaggio e brullo sul lato occidentale dove predominano le “sciare”; il versante est è dominato dalla Valle del Bove, sui margini della quale si estendono fitti boschi.

Dalla vetta dell’Etna fino ai primi boschi vi è la zona A (con un’ampiezza di 19mila ettari) ed è caratterizzata in gran parte dal deserto lavico, ma sono anche presenti boschi di faggi, betulle, pini, larici, querce.

Nella zona B la tutela ambientale avviene grazie ai mestieri che rappresentano una fonte di reddito per la popolazione etnea: agricoltura, artigianato, selvicoltura. Infatti, nella zona B sono presenti boschi, frutteti e colture che beneficiano di questi terreni particolarmente fertili. In quest’area si trovano anche le case padronali, le case dei massari (masserie), “palmenti”, “trappeti” e altre strutture tradizionali per la trasformazione dei prodotti agricoli. Qualora è necessario effettuare interventi sui fabbricati e manufatti edilizi di interesse storico e culturale si devono osservare le prescrizioni normative emanate in base alla tecnica costruttiva della muratura (in pietra a secco, oppure muratura legata a calce).

Per la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente naturale del territorio del Parco vi provvede l’ENTE PARCO DELL’ETNA. Esso svolge la funzione di agevolare le iniziative e le attività dei privati, delle associazioni e degli enti locali. Ai sensi dell’art. 6, l.r. Sicilia 27 aprile 1999, n. 10 l’Ente Parco dell’Etna svolge attività economica sottoposta alle norme di diritto privato per la gestione delle aree protette e per la fruizione dei servizi dallo stesso prestati. Le ultime due zone del Parco dell’Etna (C e D) rispettivamente di 4 mila e 10 mila ettari, nell’area collinare, sono definite zone di “protezione e sviluppo controllato”. Quest’ultime identificano il cosiddetto “preparco” e in esse sono presenti varie attività agricole, grazie alla particolare fertilità dei detriti vulcanici; inoltre queste zone risultano idonee ad ospitare gli insediamenti turistici (imprese agrituristiche) e le attività produttive compatibili con le finalità del Parco.

Prof.ssa Giuseppina Ronsisvalle

 

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