Nel quadro di Giacinto Platania (1612 – 1691) vengono raffigurati due angioletti nell’atto di deporre sul capo di Maria una preziosa corona, mentre altri due angeli emergono ai lati. Al centro la Madonna, con al collo uno scialle elegantemente annodato, porta in braccio il Bambino Gesù. Gli occhi del santo bambino si dirigono verso lo sguardo di Santa Venera a lui rivolto. Il mantello blu stellato evidenzia le due figure centrali del dipinto. Alla sinistra di Santa Venera una lunga scala unisce la terra al cielo e definisce la specificità del culto di Santa Maria la Scala, rifacendosi al noto passo biblico del sogno di Giacobbe. Sulla sinistra di chi guarda appare evidente l’acceso rosso rappresentante l’imponente eruzione del 1669 che riguardò i territori da Catania a Nicolosi. Appena al di sopra appare infatti l’Etna che con la sua lava copre il Monastero benedettino di San Nicolò la Rena e il Castello Ursino sommerso in alcuni punti da quella corrente lavica che poi si riverserà in mare. Il quadro si trova nella chiesetta di Santa Maria la Scala (frazione di Acireale) che è stata costruita nel 1670 dopo appena un anno dall’imponente eruzione lavica.