I RUMORI E GLI ODORI PROVENIENTI DAI FONDI VICINI

 

Tra i proprietari confinanti può accadere che il potere di godimento di un proprietario limiti o pregiudichi il godimento dell’altro. Il legislatore cerca di favorire una convivenza pacifica con delle norme che hanno lo scopo di prevenire dei possibili conflitti tra i vicini.Un problema molto diffuso nei rapporti tra i confinanti è l’immissione di rumori, fumi, esalazioni o altre propagazioni che causano molestia e danni per la salute.

Il codice civile con l’art. 844 dispone: “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni derivanti dal fondo del vicino se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi”.Se la mia abitazione si trova vicino ad una officina meccanica che disturba con il rombo dei motori in prova, che cosa si può fare per tutelare la tranquillità?

L’art. 844 c.c. ci avverte che non possiamo essere troppo esigenti perché se le immissioni non superano la tollerabilità normale (dell’ uomo medio) dobbiamo rassegnarci a sopportarle.Spetta al giudice accertare, caso per caso, se le immissioni superano il livello di tollerabilità normale; si precisa che questo accertamento non viene fatto discrezionalmente ma in base ai criteri indicati dalla legge. Pertanto, il giudice deve tenere conto: a) della situazione dei luoghi; b) della priorità di un determinato uso di un bene; c) del bilanciamento dell’interesse della produzione e delle esigenze della proprietà.

Nell’ipotesi in cui le immissioni superano la normale tollerabilità, si può agire in giudizio per chiedere al giudice di effettuare gli opportuni controlli e prendere le misure tecniche necessarie a ridurre l’intensità delle immissioni; inoltre, in casi estremi si può chiedere di far cessare l’attività che produce un danno per la salute. Del resto, il primo punto di riferimento legislativo è l’art. 32 della Costituzione italiana che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo. Ad esempio, se un’impresa immette polvere o esalazioni nei fondi vicini, rendendo insalubre l’aria e provocando un inevitabile danno per la salute umana e per l’ambiente, tale attività deve essere INIBITA.La Corte di Cassazione in una sentenza del 2011 n. 8367 ha precisato che il preuso dell’attività industriale non può essere applicato quando l’immissione è dannosa per la salute.Tante situazioni litigiose sono frequenti nel condominio per abuso di strumenti sonori, per strepiti di animali ecc; in questi casi il rumore disturba non poche persone ma una generalità di persone e pertanto si configura un inquinamento acustico, punibile con un’ammenda quando supera i livelli imposti dalla legge. L’ammenda di 309 euro prevista dal codice penale è poco dissuasiva; invece più elevate sono le sanzioni previste dai regolamenti comunali per coloro che violano i limiti di orario sulle attività rumorose.

Prof.ssa G. Ronsisvalle