Giorgio La Pira - un modello per i giovani

 

 

GIORGIO LA PIRA, UN MODELLO PER CHI AMMINISTRA

 

 

La vita di Giorgio La Pira offre aspetti di grande fascino; è stato amico dei giovani, dei poveri e dei disoccupati. Il suo stile di vita sobrio, quasi ascetico, lo illumina di una grande simpatia; è stato un uomo esemplare che sapeva parlare con gli umili e con i “grandi della terra”.

Tante sono le mete che ha raggiunto! La prima tappa è il diploma di ragioniere conseguito presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Messina: tra i banchi di questa scuola ha avuto la possibilità di acquisire le prime conoscenze del diritto (i principi del diritto romano, dello Statuto Albertino, del diritto civile e commerciale). Nasce così la grande passione per gli studi giuridici che lo porteranno a conseguire la laurea in giurisprudenza e a diventare docente di diritto romano all’Università di Firenze.

Un’altra tappa importante della sua vita è l’elezione nel 1946 all’Assemblea Costituente: viene scelto perché era uno dei pochi cattolici che si era coraggiosamente esposto contro il Fascismo e contro la discriminazione razziale.

Determinante è stato il suo contributo per la stesura della nostra Costituzione e insieme a Moro, Calamandrei, Togliatti, Dossetti e Basso ne formulò i principi fondamentali. Aveva ben compreso che per costruire un solido edificio costituzionale, in grado di far fronte alle crisi e alle difficoltà, era necessario dare valore primario all’uomo, alla sua dignità e alla sua natura spirituale.

Giorgio La Pira ha avuto un ruolo particolare nell’elaborazione e nell’approvazione dell’art. 7 della Costituzione Italiana, relativo ai rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica. Affermò anche il diritto al lavoro (art. 4 Cost.), lottando contro la disoccupazione; egli diceva: “come i muri maestri di una casa poggiano sulle fondazioni, così la struttura sociale della democrazia italiana poggia sul fondamento del lavoro. Il punto di forza di Giorgio La Pira non è stato solo il mondo del diritto ma anche la sua esperienza evangelica; Giovanni Paolo II lo ha definito “una figura esemplare di laico cristiano”. Questo “grande ragioniere” ha avuto la capacità di individuare e sperimentare una legge universale che permette di risolvere tutte le controversie degli uomini: è la legge evangelica dell’amore. Del resto, Giorgio La Pira è stato un vero operatore di pace, aperto al dialogo europeo e internazionale. Era convinto che si deve necessariamente perseguire una politica di pace universale. Pertanto, si auspica che i giovani trovino in questo grande uomo un vero modello da imitare.

 

                Prof. Giuseppina Ronsisvalle