In un mondo che cambia rapidamente l’educazione è uno strumento di crescita per il futuro dei giovani; educare significa “costruire ponti tra il presente e il futuro”.

Come genitori ed educatori dobbiamo essere in grado di comprendere e di guidare i giovani.

La nostra PRESENZA è il regalo più bello che possiamo dare ai figli.

Essere presenti significa saper ascoltarli, saper accompagnarli nei compiti e nelle attività quotidiane, saper cogliere i piccoli segnali (anche quelli più intimi), saper condividere un pensiero, un’emozione, una preoccupazione.

Con la nostra presenza diamo sicurezza ai figli; in tal modo riusciamo a guidarli in mezzo a tante incertezze. Essere presenti significa stare vicino a loro fisicamente e con la mente per entrare nel loro mondo fatto di parole non dette e di paure nascoste. La presenza dei genitori è indispensabile per rendere sicuro ogni passo che faranno e dare il coraggio di affrontare le sfide che la realtà offre continuamente.

I genitori si preoccupano principalmente di fare crescere i figli: ciò non basta!

Bisogna aiutarli a scoprire chi sono per imparare a camminare a testa alta. I genitori e gli educatori con il loro esempio devono insegnare ai giovani che l’autenticità è la chiave per realizzare i propri sogni.

È necessario insegnare loro a pensare con la propria testa.

Noi educatori dobbiamo credere nella loro capacità e nei loro progetti che non sempre sono conformi alle aspettative.

Il ruolo di educare spetta non solo alle famiglie ma anche alla scuola, alle associazioni, alla comunità. Unendo tutte queste forze, i giovani vengono aiutati ad affrontare le difficoltà con coraggio. È vero che non esiste un manuale perfetto per educare i giovani. L’educazione non è un “fare” ma un “essere”: cioè essere con loro per seminare fiducia, amore, coraggio, consapevolezza, responsabilità.

Occorre camminare insieme ai giovani per avere la forza e il coraggio di essere se stessi.

 

Prof.ssa Giuseppina Ronsisvalle