Recentemente  nel settore edilizio si prospetta di realizzare la costruzione  della” Casa Green”; ma cosa si intende in realtà? La Direttiva “Casa Green” è una normativa approvata dal Parlamento Europeo per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, che rappresentano una delle principali fonti di emissioni di gas a effetto serra. La direttiva prevede obiettivi ambiziosi e precisi per la costruzione di nuovi edifici a emissioni zero, con una scadenza anticipata al 2026 per gli edifici pubblici. In particolare, la direttiva stabilisce che gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030, e D entro il 2033, mentre per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D). La direttiva prevede anche l’obbligatorietà dei pannelli solari per tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali di nuova costruzione, a partire dal 31 dicembre 2026. La situazione in Italia risulta complessa, in quanto gli obiettivi fissati dalla nuova direttiva del Parlamento Europeo appaiono pressoché irraggiungibili. Il 74% delle abitazioni italiane, pari ad 11 milioni di case, sarebbero attualmente in classe energetica inferiore alla D, secondo stime dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Tuttavia, ci saranno alcune eccezioni per gli edifici di particolare pregio storico e architettonico, i luoghi di culto e i monumenti funebri, che potranno essere esentati dalla normativa. Oltre all’obbligatorietà dei nuovi edifici a emissioni zero e dei pannelli solari per gli edifici pubblici e non residenziali, la normativa prevede anche l’obbligo di installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici pubblici e non residenziali con parcheggio. Inoltre, la direttiva Casa Green prevede anche l’obbligo di effettuare ispezioni periodiche degli impianti termici degli edifici, con l’obiettivo di garantire il corretto funzionamento degli stessi e individuare eventuali inefficienze energetiche. La normativa si rivolge anche ai paesi membri dell’Unione Europea, chiedendo loro di mettere in atto politiche e incentivi per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. In particolare, la direttiva prevede l’obiettivo di ristrutturare almeno il 3% degli edifici pubblici e privati di proprietà degli Stati membri ogni anno, al fine di aumentare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre le emissioni di gas a effetto serra. In definitiva, la Direttiva Casa Green rappresenta una svolta ecologica importante per il settore edilizio, con obiettivi precisi e ambiziosi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia, la situazione in Italia appare ancora critica, con la necessità di fare uno sforzo notevole per raggiungere gli obiettivi richiesti dalla normativa. Ciò richiederà l’impegno e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni alle imprese edili e ai cittadini, per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

 

Alessandro Milazzo