Art. 2 Costituzione italiana

Diritti inviolabili e doveri di solidarietà

La Costituzione italiana riconosce e garantisce i diritti fondamentali dell’uomo e li dichiara inviolabili. Riconoscerli e garantirli significa dichiarare che essi esistono già prima della Costituzione, da quando esiste l’uomo: quindi, questi diritti sono superiori alla stessa Costituzione. Infatti, dichiarandoli inviolabili essa stabilisce che non possono essere aboliti con una legge e nemmeno con una legge costituzionale. I diritti inviolabili non sono elencati nell’art. 2, ma sono regolati in dettaglio negli artt. 13 e seguenti della Costituzione. Il fatto che lo Stato riconosca questi diritti come “inviolabili” significa che li considera diritti naturali di ogni persona; pertanto questi diritti fanno parte del patrimonio di ogni individuo sia come singolo (diritto alla vita, diritto al nome, diritto alla libertà di espressione) sia come membro di organizzazioni sociali (famiglia, partiti politici, associazioni culturali, confessioni religiose ecc.).

Ma al mondo non ci sono solo diritti. Le persone non vivono isolate, tutti viviamo in rapporto con gli altri. Questi rapporti comportano un obbligo di rispetto delle altre persone e, in alcuni casi, di solidarietà nei loro confronti. Questi doveri sono detti inderogabili perché nessun individuo può sottrarsi ad essi. Insomma, non si può far parte di una collettività, avere vantaggi che ci vengono dalla vita associata e sottrarsi ai doveri che questa comporta. Quest’articolo introduce il principio di solidarietà politica, economica e sociale.
Adempiere ai doveri di solidarietà economica significa agire non pensando esclusivamente al proprio tornaconto ma considerare anche gli altri (pagare le imposte per contribuire alle spese pubbliche).
Adempiere ai doveri di solidarietà sociale significa mettersi a disposizione di chi ha bisogno per offrire gratuitamente qualsiasi forma di assistenza morale e materiale.
I doveri di solidarietà politica si riferiscono ad una pluralità di situazioni in cui la persona è chiamata a partecipare alla vita della comunità (osservare le leggi, eleggere i propri rappresentanti).
Pertanto la Costituzione ci impone il dovere di pensare agli altri.