tutela ambiente Costituzione

Rappresenta una vera e propria svolta storica quanto avvenuto lo scorso 8 febbraio con l’entrata in vigore nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, con la conseguente modifica degli articoli 9 e 41 della Carta. Infatti, l’articolo 138 della Costituzione sancisce la soglia dei due terzi dei componenti nella seconda deliberazione di ciascuna Camera per evitare il referendum costituzionale. E il testo, già precedentemente approvato lo scorso 3 novembre 2021 al Senato con la maggioranza dei due terzi, in seconda lettura è stato approvato con 468 a Montecitorio: maggioranza assoluta, dunque, raggiunta e testo che potrà entrare subito in vigore. Parole d’entusiasmo arrivano in primis dalla politica, tra cui spiccano quelle del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che a tal riguardo dichiara: “Credo che oggi sia una giornata epocale, ne sono molto contento come cittadino e come proprietario di cani, gatti e pappagalli, assolutamente contento. Ma come Governo aggiungo che stiamo facendo uno sforzo enorme sul Pnrr, la transizione ecologica è un po’ questo: riuscire a fare una grande trasformazioneche deceleri il riscaldamento, che freni certi eventi avversi a livello meteorologico, mantenendo la sostenibilità sociale“. Aggiungendo in seguito: “E’ una sfida nella sfida, ma tutte queste cose, però, sono previste dalla Costituzione: il lavoro, la società, i diritti delle nuove generazioni e l’ambiente. E questo ci dovrebbe anche concettualmente facilitare molto il lavoro”. Il governo crede assolutamente in questo cambiamento.” Nello specifico, le modifiche apportate all’articolo 9 riguardano l’estensione della tutela da parte della Repubblica dal paesaggio storico e artistico, originariamente contemplato, alla tutela dell’ambiente, delle biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle generazioni future. E nell’art. 41 l’aggiunta prevista al diritto di iniziativa economista privata che deve essere libera ma non deve recare danno alla salute e all’ambiente, con la legge che “determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e AMBIENTALI”. A tali importantissime novità vanno aggiunti adesso dei fatti concreti, ne sono fortemente convinti WWF e Green Peace, che sottolineano l’esigenza dei cittadini di pretendere adesso fatti concreti per un problema che riguarda non solo l’Italia, bensì il mondo intero.