Tutta Italia in zona gialla! Sembra dunque essere proprio questo il nuovo diktat dell’esecutivo dopo mesi in sofferenza. Infatti, a partire dallo scorso lunedì 17 maggio, 19 regioni su 20, eccezion fatta per la Valle D’Aosta, ha già cambiato colore. Un risultato che porterà a importanti riaperture anche nelle regioni, tra cui la stessa Sicilia, che hanno ultimamente dovuto adottare misure restrittive più severe. Nella nostra isola, in particolare, i dati sembrano essere confortanti con un numero di positivi registrati pari a circa 400 (numero più basso dell’anno) e 3 vittime registrate nelle 24 ore antecedenti l’apertura. Ma cosa comporterà pertanto tale variazione “cromatica”? Innanzitutto la novità più tangibile riguarderà la libertà di circolazione tra comuni e regioni. Altra importante modifica sarà quella relativa all’orario del coprifuoco che a partire dalla sera di martedì 18 maggio dovrà slittare di un’ora, arrivando così alle ore 23:00, così come firmato dal Presidente della Repubblica. Si potranno fare visite ad amici e parenti ma soltanto una volta al giorno. Per quanto riguarda invece i negozi non vi saranno più limitazioni d’apertura, così come per parrucchieri e barbieri. I centri commerciali rimarranno aperti ma tranne il fine settimana (festivi e pre-festivi) in quanto considerati possibili luoghi d’assembramento. Relativamente al settore ludico saranno aperti ma con capienza ridotta sia cinema che teatri (consentiti al massimo 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto), mentre si potrà accedere tramite prenotazione a mostre e musei. Discoteche ancora chiuse e le attività all’interno di sale giochi/centri scommesse saranno ancora sospese. Riguardo il settore sportivo saranno consentite le gare a squadra e gli sport di contatto. Le piscine potranno aprire ma solo all’aperto, a differenza delle palestre che rimangono chiuse, sebbene si ipotizzi che potranno riaprire al pubblico a partire dal prossimo 1 giugno. L’attività didattica sarà ammessa al 100% e nelle scuole superiori dovrà essere garantito almeno il 70% di attività in presenza. Trovano respiro bar e ristoranti, dove sarà possibile consumare ma solo all’aperto, in attesa di nuove disposizioni. Infine, i mezzi di trasporto potranno essere sfruttati sino al 50% della loro capienza, a meno che non si tratti di mezzi di trasporto scolastico. Dunque, sono questi i cambiamenti più significativi del decreto legge “riaperture”, indotti da un significativo miglioramento della curva epidemiologica che comunque non deve indurci nell’errore di considerare azzerati i rischi di contagio tutt’ora presenti.

 

Alessandro Milazzo